Attenzione alla vista dei bambini a scuola, se vedono male non imparano

Attenzione alla vista del vostro bambino al ritorno a scuola, se non vede bene potrebbe non imparare. E' l'allarme lanciato dalla commissione Difesa Vista. Secondo una recente ricerca dell'associazione il 51,4% dei genitori sottovaluta il problema del controllo della vista dei propri figli, sette su dieci non ritengono addirittura necessarie le visite oculistiche. La Commissione denuncia in una nota le conseguenze deleterie di questo atteggiamento, tra cui la più grave è che «se il bambino ha la vista bassa, non impara per cui un controllo della vista è fondamentale», dice Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale presso l'Unità Operativa di Oftalmologia e Scienze della Visione dell'Ospedale San Raffaele di Milano e consulente della Commissione Difesa Vista. Il non vedere correttamente - sia che si tratti di miopia, astigmatismo o ipermetropia - non solo rallenta l'apprendimento, ma può anche provocare stress e angoscia e indurre lo scolaro a posture scorrette. Per esempio, il bambino astigmatico tende a stare storto rispetto al libro mentre il miope si avvicina molto al testo. L'ipermetrope, invece, deve staccarsi dal manuale perchè la visione gli si annebbia. «Questi sono atteggiamenti »spia« da tenere d'occhio», ammonisce Loperfido. Le raccomandazioni dell'esperto sono utili se si considera che, sempre secondo i dati della ricerca, un bambino su tre (oltre il 33%) dai 6 ai 13 anni ha almeno un difetto della vista (in ordine: astigmatismo, miopia, ipermetropia, strabismo). Di questi, ben il 20% non lo corregge, pur sapendo di averlo. Una volta fatto il controllo, la mossa successiva è la correzione con un paio di occhiali. Per i più grandi, che usano spesso il computer, arrivano dagli esperti della Commissione alcune regole di comportamento: ottimizzare la luminosità dello schermo in base alla luce presente nell'ambiente. Fare una pausa di 15 minuti ogni 2 ore trascorse davanti al computer. Adottare un'adeguata illuminazione sia come quantità che come qualità. La posizione della luce nella stanza di studio non deve riflettere su oggetti o su pareti, la giusta situazione di illuminazione si ha quando l'oggetto illuminato ha un costante contrasto.